L'istituto Telethon per la terapia genica del San Raffaele di Milano in collaborazione con l'università del Queensland in Australia ha condotto uno studio che ha portato a dei risultati promettenti nella terapia antitumorale.
I ricercatori hanno per la prima volta utilizzato la terapia genica, già utilizzata in alcuni casi per curare delle malattie genetiche, per aggredire delle cellule umane che il tumore recluta per il suo sostentamento.
L'aggressione avviene con l'interferone alfa, una bomba antitumorale, ma che difficilmente può essere somministrato con metodi tradizionali perché va ad aggredire tutte le cellule del corpo causando notevoli effetti collaterali, con questa nuova tecnica invece l'aggressione è mirata e continua, l'interferone verrà rilasciato solo in presenza di monociti/macrofagi, cellule che il tumore recluta e corrompe per il suo sostentamento.
In pratica un ambiente favorevole allo sviluppo e accrescimento tumorale viene trasformato in un ambiente ostile.
La tecnica è stata sperimentata con successo sui topi in cui ha dimostrato di far diminuire e in alcuni casi anche bloccare, la crescita dei tumori e inibire la formazione di metastasi, il passo successivo sarà quello di individuare quali tumori potranno maggiormente giovare di questo tipo di terapia per poi poter, nel giro di un paio di anni, passare alla sperimentazione clinica sull'uomo.
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