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martedì 3 dicembre 2013

Dagli escrementi, la bioplastica.

A volte si possono mettere insieme due problemi per farne un'unica soluzione, proprio questo hanno fatto alla Micromidas, California.
"Prendiamo le acque nere dalle acque di scarto e le convertiamo in bioplastica, è solo una serie di contenitori, niente di complicato o costoso, niente di tecnicamente difficile" Questo perché sono i batteri a fare il lavoro sporco, trovare i giusti batteri e metterli insieme nelle giuste proporzioni, questo è il punto!
Microbiologi hanno lavorato alla ricerca di quelli giusti e alla fine hanno selezionato 50-60 batteri che mangiano escrementi e producono plastica come escremento.
Fino ad ora quasi tutta la plastica è prodotta a partire dal petrolio, una piccola percentuale viene dal mais o dallo zucchero, ma se tutta la plastica fosse prodotta così il prezzo di questi due elementi importantissimi salirebbe molto e potrebbero esserci problemi di produzione, utilizzando gli escrementi invece sarebbero risolti addirittura due problemi.
Funziona così, come noi mangiamo zucchero e metabolizzandolo ne facciamo grasso, così questi batteri metabolizzano gli escrementi e ne fanno plastica, una volta ripulito tutto quello che si ottiene è un prodotto di alto valore, ma a basso prezzo che si degrada in soli 18 mesi quando eliminato.
In realtà il prodotto finale non è la plastica, ma è una polvere di resina che deve poi essere processata e lavorata, siamo già al punto di testare le possibilità di impiego della plastica negli imballaggi nelle pellicole, schiume ecc "non qualcosa con cui mangiare, ma è materiale da imballaggio e un beneficio ecologico" parola di Ryan Smith, CTO dell'azienda.

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