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mercoledì 4 dicembre 2013

Archeologia spaziale

Sembra davvero improbabile mettere insieme queste due parole, spazio e archeologia... invece è quello che ha fatto la dottoressa Sarah Parcak dell'università dell'Alabama.
Ha pensato a tutti i satelliti lanciati in orbita anche per scopi militari che oggi abbiamo intorno alla Terra e sono capaci di individuare un essere umano da 700Km di altezza, ma non solo, abbiamo la possibilità di avere immagini sia ad alta definizione che a infrarossi e sovrapponendo le due possiamo essere in grado di vedere anche quello che c'è sotto terra, sotto la sabbia o sotto una foresta pluviale, che sembra impenetrabile alla nostra vista, ma che può essere esplorata dallo spazio.
La dottoressa Parcak è partita dall'Egitto dove ha scoperto intere città, templi e ben 17 nuove piramidi, naturalmente un sopralluogo sul posto una volta individuato il sito di interesse è obbligatorio e c'è un certo margine di errore, ma per ora la nuova tecnica lascia ben sperare e la Dottoressa ha deciso di affrontare una nuova sfida e cioè quella di studiare i siti dell'antica Roma, non un deserto pianeggiante, ma una città con un territorio ampio e variegato.
Vedremo quante e quali nuove sorprese ci porterà questa nuova branca dell'archeologia.

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