Che cos'è che rente le piante, così tanto più longeve degli animali?
Questo si sono chiesti alcuni ricercatori dell'università di Ghent e pare che abbiano trovato una risposta.
Il segreto starebbe nelle cellule staminali, le cellule staminali servono a ricreare e sostituire le cellule danneggiate, ma nel tempo riproducendosi spesso sono soggette a frequenti errori nel DNA, piccoli insignificanti errori che però a lungo andare si sommano e causano l'invecchiamento.
Nelle radici delle piante invece a fianco alle normali cellule staminali (meristematiche si chiamano le staminali del mondo vegetale) ci sono delle altre cellule che hanno un ritmo di riproduzione più lento, si riproducono dalle 3 alle 10 volte in meno delle altre, ma nel momento in cui le cellule più attive risultino invecchiate, per i troppi errori, una proteina, il fattore di trascrizione Erf115 si attiva stimolando la produzione di un ormone che fa partire a piena attività le cellule "quiescenti".
Secondo i ricercatori in questo modo le piante rispondono allo stress e mantengono un serbatoio di staminali giovani capaci di garantirgli una maggiore longevità.
Ecco perché mentre gli animali più longevi sono la balena artica, che può arrivare fino a 200 anni, la tartaruga gigante che supera di gran lunga i 100, la più vecchia è morta a circa 250 anni, un tipo di carpa, la carpa Koi, ancora intorno ai 200 anni... ci sono piante che possono vivere addirittura millenni.
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