Nell'istituto di biologia molecolare di Vienna è stato davvero ricreato un cervello umano in miniatura partendo dalle cellule staminali, l'articolo è stato pubblicato il 28 Agosto su Nature.
Il diametro è di 4 mm e ha impiegato 2 mesi per raggiungere queste dimensioni, ma a dispetto delle sue piccole dimensioni è proprio un cervello, vi si possono osservare le meningi, la corteccia, il plesso coroideo e persino un abbozzo di retina (visibile nella seconda fotografia), regioni come l'ippocampo invece, responsabile della memoria, non si sono formate in nessuno dei 35 tentativi effettuati a Vienna.
Gli approfondimenti da fare e gli utilizzi in questo nuovo campo sono davvero tanti, il cervello è l'organo più complesso e quello umano lo è ancora di più e ancora oggi nasconde molti segreti.
Gli scienziati viennesi sono partiti da cellule staminali embrionali e da cellule staminali adulte fatte regredire allo stato embrionale, hanno provato ad attendere più di 2 mesi, ma in nessun caso sono riusciti a superare i 4 mm di grandezza, del resto non essendo presente un sistema vascolare se fosse più grande non potrebbe alimentare le cellule interne.
Dagli esperimenti effettuati sembra che i neuroni sviluppatisi siano perfettamente funzionanti e in grado di comunicare fra loro, questo non significa che il cervello sia in grado di pensare ovviamente, il cervello infatti elabora dati che gli vengono inviati dagli organi sensoriali, che in questo caso sono assenti.
Il cervello come abbiamo detto è l'organo più complesso e quello umano è tra i cervelli il più evoluto, non potremmo effettuare esperimenti semplicemente sul cervello dei topi per capire il funzionamento del nostro perché le differenze sono troppe e troppo grandi, (nella terza immagine si può vedere la differenza tra la sezione di un cervello di topo e quella del cervello ricreato in laboratorio) a questo potrebbe servire il cervello artificiale, a capire come nasce un cervello umano e magari cos'è che va storto quando ci sono delle patologie.
Subito dopo aver creato dei cervelli " normali" infatti i ricercatori si sono concentrati sulla microcefalia, una malattia genetica che dimezza le cellule cerebrali.
Hanno prelevato cellule epiteliali da un individuo affetto da microcefalia, le hanno fatte regredire allo stadio staminale senza modificarne la genetica, e da queste hanno favorito lo sviluppo del cervello, hanno così potuto notare che mentre nei cervelli "normali" prima le cellule si moltiplicano fino a raggiungere la massa critica e poi iniziano a maturare e si differenziano, nella microcefalia la maturazione avviene troppo presto, prima che la massa critica sia raggiunta.
Il coordinatore del team di ricerca Juergen Knoblich dice che ora si potrà passare a studiare patologie più complesse come l'autismo o la schizofrenia, ma che l'obiettivo si ferma a questo, non c'è nessuna intenzione di creare un cervello in grado di pensare o provare sensazioni.
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