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giovedì 4 luglio 2013

La password in una pillola?

Pare proprio che questa sia una delle probabili strade che si percorreranno alla ricerca di metodi di identificazione sicuri.
Fino all'arrivo dei computer e di internet gli uomini non hanno avuto bisogno di studiare dei metodi di identificazione particolarmente sofisticati perché siamo in grado di riconoscere persone che conosciamo, poi sono arrivate le password e ad oggi un quarantenne medio ha circa 35 password da ricordare, la cosa si fa complicata, impossibile ricordare 35, ma anche molte meno, password composte diciamo da 11  cifre e lettere messe insieme senza un particolare significato, già perché questa sarebbe una password con una sicurezza efficace.
Cosa si tende a fare allora? A ripetere sempre le stesse password o ad utilizzarne di ovvie, durante uno studio sulla sicurezza su 32 milioni di password rivelate ben 290.000 erano "123456".
La tecnologia è andata avanti a passo sostenuto ma i sistemi di identificazione fino ad ora non sono stati al passo, adesso ci si sta impegnando per risolvere questo problema, siti come quello di Paypal basano tutto sull'affidabilità e la sicurezza e stanno quindi investendo in questo settore, l'evidenza è comunque che l'utente finale non vuole passare attraverso mille cancelli, e infinite autenticazioni, vuole entrare nel sito, e della sicurezza deve occuparsi chi lo gestisce.
Insieme a Google e a PC Maker Lenovo, Paypal ha sviluppato un sistema di sicurezza chiamato FIDO (Fast Identity Online Alliance) l'esatto funzionamento non è stato ancora svelato, ma quello che è chiaro è che userà un apparecchio chiamato autenticatore che sarà montato nei nostri computer, in pratica noi useremo una password per farci riconoscere dal nostro autenticatore e quindi potrà anche essere semplice, e poi sarà questo ad identificarci presso i vari siti garantendo per noi.
Ma torniamo alla nostra pillola, già approvata dall'FDA, essa contiene al suo interno un chip in grado di comunicare con i nostri dispositivi, viene attivata dai succhi gastrici che sciogliendo la capsula fungono da elettroliti come un acido in una normale batteria. La pillola ha già un nome "vitamin authentication" una volta attivata genera un segnale a 18bit, così basterà toccare il nostro computer, smartphone ecc per essere automaticamente riconosciuti, il suo limite più ovvio è che bisognerebbe assumerne una al giorno, e per ovviare a questo si sta già pensando al passo successivo che potrebbe essere un tatuaggio elettronico.
Molti di noi si erano già preparati ai vari riconoscimenti tramite impronte digitali, iride ecc, ma pare che questi abbiano generato delle perplessità in molti esperti che temono che comunque i valori biometrici potrebbero essere sottratti e mentre una password può sempre essere cambiata questo non è possibile per l'impronta digitale!

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