Gli ingegneri alla NASA Johnson Space Center stanno cercando di curvare la traiettoria di un fotone cercando di misurare la distanza che percorre; questo è quanto riporta il New York Times. L'ispirazione nasce dal fisico messicano Miguel Alcubierre che propose nel 1994 un metodo per distendere lo spazio attorno ad una navicella spaziale in una sorta di onda ( vedi figura) contraendo lo spazio davanti ad essa e dilaniandolo dietro di essa facendo letteralmente cavalcare l'onda come su una tavola da surf alla nave spaziale.
In pratica come spiega l'Anderson Institute la navicella viaggia in una bolla di curvatura dove lo spazio è piatto. Aggiunge il Times: le congetture di Alcubierre erano del tutto teoriche e basate su teorie al limite della fisca tradizionale, ma i ricercatori della NASA sono convinti che con i progressi scientifici e tecnologici fatti ora hanno i mezzi per mettere in atto tale teoria che se dimostrata su piccola scala potrà essere messa in pratica sulle navi spaziali applicando un anello propulsivo attorno al velivolo, non solo permettendo di andare a velocità superiori a quelle della luce ( almeno in teoria)ma sopratutto permettendo di risparmiare parecchio carburante. Vi ricordate la velocità curvatura della nave Enterpirese? Un'altro tassello di fantascienza che sta diventando scienza.
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