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mercoledì 12 giugno 2013

La città del futuro è già in costruzione.

Negli Emirati Arabi, a pochi chilometri da Abu Dhabi, finanziata con ben 22 milioni di euro da un lungimirante sceicco  sta nascendo Masdar.
L'obiettivo è quello di creare una città ecologica, ed energeticamente indipendente. 
I lavori hanno preso il via nel Febbraio del 2008 e sono ancora in corso, secondo le previsioni dovrebbero terminare nel 2020, quello che si sta cercando di realizzare è a dir poco interessante.
A Masdar nulla è lasciato al caso, agli architetti Foster & Partners è stato subito chiesto di rispettare l'architettura tipica delle città arabe, un labirinto di vicoli, con case basse, costruzioni disposte in modo da favorire l'incanalamento dei flussi d'aria che si creano nel deserto.
Una grande torre del vento domina la città e spinge dentro flussi di aria fresca favorendo invece l'espulsione di quella calda.
La città è tutta climatizzata e l'elettricità necessaria è interamente ricavata dai pannelli solari: impianti fotovoltaici, geotermici ed eolici provvedono all'intero fabbisogno energetico, persino la spazzatura viene utilizzata per produrre energia.
Anche l'acqua verrà gestita in maniera ecologica, con una grande attenzione agli sprechi, più della metà sarà depurata e reintrodotta nei circuiti idrici, che comprenderanno collettori per la pioggia e impianti di desalinizzazione.
Le auto a benzina sono off limits, solo auto elettriche e 1500 vetture elettriche pubbliche che porteranno gli utenti in qualsiasi destinazione, sono prive di autista e i passeggeri dovranno solamente comunicare la destinazione e godersi il viaggio, in futuro si prevede che queste vetture collegheranno Masdar anche con Abu Dhabi e il suo aeroporto. La circolazione dei veicoli non avviene allo stesso livello di quella pedonale ma più in basso in modo da rendere il tutto più ordinato e sicuro, notizia interessante è che la rete dei trasporti è stata progettata da un'azienda italiana, la Systematica.
Quando sarà completata Masdar occuperà 6 Km quadrati e ospiterà 50.000 abitanti, già ora ci sono un paio di bar, un supermercato, una banca e un'agenzia di viaggi, il resto è tutto in costruzione. 
Per il momento soltanto gli studenti del Masdar Institute ci vivono, immersi nel mondo del futuro. Grazie ad una collaborazione con il Massachuset institute of tecnology (MIT) di Boston, questa università vuole diventare Leader negli studi sull'energia rinnovabile, qui, attratti da generosissimi stipendi, professori di tutto il mondo vengono già ad insegnare agli studenti delle 76 facoltà presenti.


Un'altro ambizioso progetto che va nella direzione del GREEN si sta sviluppando in Portogallo, vicino la città di Porto, si chiama PlanIT ed è un paese pensato tutto sulle basi dell'ecosostenibilità.
Le costruzioni sono prefabbricate ed esagonali per favorire una migliore gestione degli spazi, sono state studiate in base all'ingegneria spaziale, i tetti sono ricoperti di vegetazione in modo da assorbire l'acqua piovana e filtrare le sostanze inquinanti, oltre a mantenere l'isolamento termico all'interno degli edifici.
L'acqua utilizzata in cucina verrà riutilizzata per lo scarico del WC e in generale l'80% dei rifiuti verrà riciclato.
Tra i principali collaboratori nella costruzione di questa città ci sono grandi informatici, che creeranno un sistema capace di controllare i riscaldamenti, l'aria condizionata e la raccolta differenziata dei rifiuti nella case, a questo dovrebbe essere aggiunta la funzione "find my kids" ossia un sistema di telecamere in grado di tenere sotto controllo le strade del paese.
PlanIt dovrebbe essere pronta già nel 2015.

1 commento:

  1. Ogni volta che ragiono e rifletto sullo sviluppo urbanistico del futuro non posso che pensare a progetti che vanno in questa direzione. Scoprire poi che questi progetti futuristico siano già delle realtà di eccellenza mi entusiasma. Mi fa immensamente piacere scoprire che ci sono persone che guardano al di la del loro naso nonostante patrimoni personali che potrebbero soddisfare diverse generazioni della propria famigli, persone che vogliono piantare la propria bandiera nel futuro, che vogliono essere ricordati per aver cambiato l'umanità oltre che aver colto nuove opportunità. È questa la direzione che dovremmo percorrere portando nel nostro zaino culturale scienza, ambizione e coesione sociale. È ora di abbandonare le dietrologie, la retorica politica, la faziosità. È ora di fare tutti un passo indietro e 100 in avanti socialmente, abbandonare le tifoserie politiche e i classismi sociali perché, seppur le gerarchie sociali permettono una buona organizzazione del lavoro nella società, le menti non sarebbero utili senza le braccia. Il lavoro più umile e prezioso e doveroso di rispetto perché senza di esso la società non potrebbe sopravvivere e viceversa le braccia non saprebbero che far senza le menti. È ora di rimettere al centro sociale l'uomo come specie e non come individuo richiamare un forte senso di appartenenza in un atto di consapevolezza di relativismo individuale per capire che il futuro è nelle mani dei nostri figli. Solo creando progetti ambiziosi oggi per il loro domani servirà non solo a creare un modo migliore per loro ma a spronarli a pensare sempre al domani nel modo più sano e ambizioso. Mi ha detto un mio caro amico qualche giorno fa, che da poco ha avuto il dono di uno splendido figlio:" sai per lui mi auspico un mondo dove la tecnologia serva a farlo vivere meglio e non un mondo dove lui sarà in balia della tecnologia". La memoria è il bagaglio culturale delle nostre singole vite ma la memoria dell'umanità, attraverso la storia e le nostre opere, è l'immortalità dei singoli nella sopravvivenza della specie.

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