Parliamo di carta OGM perché potrebbe essere prodotta a partire da alberi OGM.
Un articolo pubblicato sulla rivista Science, nato dal lavoro in collaborazione tra l'università del Michigan, della British Columbia e del Wisconsin-Madison, illustra la possibilità di avere alberi, pioppi nella fattispecie, con un ridotto quantitativo di lignina e quindi più facili da lavorare.
La lignina è un composto presente in quantità nelle cellule degli alberi, che per la produzione della carta deve essere rimossa, con grande dispendio di energia e uso di prodotti chimici inquinanti, poterne ridurre il quantitativo porterebbe ad una produzione più semplice e più pulita.
La richiesta di carta aumenta costantemente e da anni sono in corso studi per modificare la struttura genetica degli alberi in modo da renderne più veloce e più semplice la produzione senza andare ad intaccare le foreste, polmoni del mondo, fino ad oggi però sopprimendo i geni della lignina si erano ottenuti solamente alberi dalla crescita stentata, poco resistenti al vento, alle intemperie e ai parassiti, per la prima volta invece si è riusciti ad avere alberi adatti alla lavorazione della carta, ma che mantengono il loro potenziale di forza e di crescita.
Il problema sollevato da molti è quello di una possibile sopraffazione della vegetazione naturale da parte di quella OGM, ma i sostenitori di questa tecnica parlano di coltivazioni controllate a distanza di sicurezza da zone che potrebbero venire danneggiate, la distanza a cui il polline resta vitale può essere calcolata e questo può garantire una certa tranquillità, sostengono.
Per approfondire l'argomento in Europa all'interno del Cost (European Cooperation in Science and Technology) si è costituito un programma dal titolo Biosafety of transgenic trees, per valutare ogni aspetto di questa possibile innovazione, vi partecipano 28 paesi e ne collaborano altri 8 non europei.
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