Uno studio pubblicato su Jama psychiatry ed effettuato in collaborazione dall'università dell'indiana con l'istituto svedese Karolinska ha coinvolto circa 2,6 milioni di persone e messo in relazione l'età paterna con i problemi e disordini riscontrati nei bambini in età scolastica.
Confrontando bambini con padri di 45 anni con bambini di padri di 24 anni si è visto che nel primo caso
- casi di autismo erano 3 volte più probabili
- deficit dell'attenzione 13 volte superiori
- raddoppiato il rischio di disordini psicotici
- la probabilità di un disordine bipolare era 25 volte superiore
- aumentava di 2,5 volte la probabilità di avere tendenze suicide o alla droga
- si avevano voti più bassi a scuola
Non sembra esserci un punto di partenza, ossia un'età dopo la quale iniziano ad aumentare i rischi, ma l'aumento è costante e continuo.
I ricercatori fanno notare che si sta comunque parlando di malattie rare e quindi pur aumentando in percentuale il rischio rimane comunque basso, il problema diventa però più importante se pensiamo che per milioni di persone l'età media per fare figli sta crescendo.
Gli spermatozoi vengono prodotti continuamente durante la vita, il motivo per cui i rischi aumentano con l'età è proprio che il meccanismo di produzione invecchia e invecchiando aumentano gli errori, lo sperma di un uomo più avanti con l'età avrà un maggior numero di mutazioni.
C'è anche uno studio più specifico sull'autismo effettuato in UK su 6.000 persone e anche questo pubblicato su Jama psychiatry che sembra far pensare che le conseguenze potrebbero ripercuotersi anche sulle seconda generazione, ossia sui nipotini.
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