Adesso ne abbiamo le prove scientifiche mentre fino a qualche anno fa si trattava solamente di un'ipotesi, l'uomo di Neandertal e l'homo sapiens si sono incrociati, nel nostro patrimonio genetico si trovano ancora circa il 2% di geni neandertaliani.
Due studi pubblicati su Nature e su Science hanno ottenuto gli stessi risultati, partendo dal patrimonio genetico di 1004 persone di cui 846 non Africane e 176 sub-sahariane uno, e su 600 persone tra europei e asiatici, l'altro: tra 80.000 e 40.000 anni fa le due popolazioni si sono incrociate.
I geni neandertaliani che sono rimasti nel nostro DNA sono legati alla resistenza al freddo e sono presenti soprattutto nei geni europei e dell'Asia mentre non ce ne sono nei geni degli africani visto che le due popolazioni non ebbero modo di incontrarsi.
Capelli, unghie e pelle sono influenzati geneticamente da questi nostri antenati, ma anche varianti legate al diabete di tipo 2, al lupus, alla cirrosi biliare e al morbo di Chron, sembra che ce ne siano anche alcuni legati al comportamento dei fumatori e alla loro capacità di smettere di fumare.
L'uomo di Neandertal dunque non è scomparso 40.000 anni fa, ma vive ancora dentro di noi.
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