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lunedì 16 dicembre 2013

Una biopenna per riparare le ossa

Un lavoro di ricerca dell'università di Wollongong in Australia ha portato alla realizzazione di una biopenna che funziona un po' come le stampanti 3D, ma da essa fuoriesce tessuto osseo che può essere iniettato direttamente in loco in pazienti gravemente lesionati.
Lo studio è ancora agli inizi e ci vorrà un po' di tempo prima che possa essere sperimentato sulle persone, ma alla fine del percorso avremo un apparecchiatura in grado di  scolpire, ricostruire, personalizzare il tessuto danneggiato, non sarà quindi più necessario prelevare della cartilagine, coltivarla per settimane e poi reimpiantarla,  ma creando strati di materiale cellulare si riempirà la sezione danneggiata dell'osso permettendo di riparare danni profondi causati ad esempio da incidenti sportivi o automobilistici.
La biopenna funziona così, rilascia uno strato di staminali all'interno di un biopolimero che funziona come struttura portante, una volta depositato, una luce ultravioletta a basso potenziale solidifica "l'inchiostro" proteggendo le cellule mentre il chirurgo procede con lo strato successivo, al termine della procedura le cellule si moltiplicano e si differenziano in nervose, scheletriche o muscolari riparando la lesione.

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