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giovedì 21 novembre 2013

Stampare organi con stampanti 3D

Fino a poco tempo fa ci si chiedeva se ne saremmo mai stati capaci, ora è tempo di cominciare a chiedersi quanto manca, perché ci siamo davvero vicini.
La stampa 3D sta portando una grandissima rivoluzione nella medicina, sono già diversi i casi in cui si sono stampati arti, soprattutto mani e soprattutto per i bambini che dovendo cambiare la protesi spesso per via della crescita avrebbero dovuto spendere cifre esorbitanti in altri tempi, ora è eclatante il caso di una bambina inglese che a 2 anni ha avuto tramite la società Zero Point Frontier la sua prima protesi stampata per la cifra di soli 5 dollari.
La società newyorkese Makerbot, ad oggi tra i maggiori produttori di stampanti 3D da casa ha donato due stampanti ad una società che si occupa di produzione di protesi su misura, i primi modelli sono piuttosto basilari, ma qualsiasi miglioramento si può ottenere in pochi giorni ed essere stampato immediatamente.
Anche i chirurghi stanno iniziando ad usare le stampanti 3D per produrre strumenti su misura per interventi particolari o anche modelli strutturali su cui provare gli interventi, l'ultima frontiera sono gli organi e i tessuti molli, il fegato, il pancreas ecc..., ma anche la pelle stessa, pensiamo ai grandi ustionati.
Per produrre questi organi ci vogliono stampanti che uniscano la tecnologia 3D a quella del getto di inchiostro,ma con una precisione incredibile. Per stampare cellule viventi, la Heroit Watt University di Edimburgo ha creato una personal bioprinter in grado di avere una precisione estrema misurando i liquidi in miliardesimi di litro.
Anche l'Igb di Stoccarda ha ottenuto simili risultati utilizzando un idrogel a base di cellule viventi che solidifica a contatto con raggi ultravioletti, l'estrema precisione di questa macchina permette anche di creare tutti i vasi capillari.
La società Organovo, produttrice anch'essa di biostampanti, lo scorso mese ha prodotto un tessuto epatico che per circa un mese ha funzionato come un fegato reagendo persino ai farmaci somministrati.
Gli esperti parlano di 4 o 5 anni al massimo e poi avremo organi stampati e funzionanti.

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