L'esperimento è pronto a partire, alcuni semi verranno piantati in lattine simili a quelle dei fagioli e collegati ad un sistema di irrigazione automatico a videocamere e sensori che terranno sotto controllo la crescita e regoleranno anche la temperatura per contrastare il rigido clima lunare.
L'esperimento è un low cost, seppure con grandi prospettive, l'opportunità è stata data da Google che ha lanciato un gara in cui al vincitore andranno ben 20 Milioni. I competitors dovranno essere dei privati che riescono a lanciare una navicella spaziale che deve atterrare sulla luna muoversi sulla sua superficie e trasmettere dei segnali a Mooncast entro il 31 dicembre 2015.
I partecipanti sono molti e questo apre l'opportunità di un passaggio a basso costo.
Per mantenere le spese basse e l'interesse alto poi la NASA ha deciso di chiedere aiuto ad alcune scuole per avere il controllo dell'esperimento, quindi ci saranno delle scuole a cui verranno consegnanti dei kit uguali a quello che andrà sulla Luna e che parteciperanno a raccogliere dati sulla crescita di queste piantine, ciò renderà sicuramente più concreta la partecipazione dei bambini.
Se l'esperimento riuscirà e davvero delle piantine cresceranno avremo il Neal Armstrong vegetale dice il dott. MacKay, sapremo se le piante possono sopravvivere alle radiazioni, alla scarsa gravità, si tratta di una situazione più estrema di quella riprodotta sulla stazione orbitante e ci darà un'idea sulle possibilità di riportare la vita su Marte.
I semi selezionati per andare sulla Luna sono il basilico, l'arabetta comune, il girasole e la rapa.
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