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sabato 29 giugno 2013

Project Loon by Google

Come già affrontato in un precedente post uno dei problemi più importanti da risolvere in questo momento della storia umana, in cui ci avviciniamo ad una singolarità tecnologica e dove il mondo sta completando il processo di globalizzazione, è l'abbattimento delle barriere culturali e sociali sul nostro pianeta. Non bisogna lasciare nessuno indietro perché ciò significherebbe creare delle sacche di emarginazione tecnologica, sociale e culturale incolmabili in futuro.  Ma nonostante l'enorme accelerazione  tecnologica e il progredire dell'umanità stessa ci sono purtroppo ancora tante aree rurali e depresse nel mondo. È ormai chiaro a tutti che per colmare il gap culturale e sociale, nonché dare enormi opportunità di sviluppo e abbattere definitivamente il geo determinismo, internet sia lo strumento principe. Il problema è però che ad oggi nel mondo sia connessa alla rete solo un terzo della popolazione mondiale. Ciò non significa solo che per ogni persona connessa ad internet c'è ne sono due che non hanno la possibilità di farlo, ma anche che là dove ci sono aree altamente urbanizzate ci sono 9 persone su 10 collegate e in zone rurali possono esserci anche centinaia di persone che neanche sanno cosa sia internet. I fattori che determinano tale situazione sono molteplici , da un lato ostacoli naturali come arcipelaghi, montagne e giungle, dall'altro fattori economici. Basti
pensare che nell'emisfero meridionale del pianeta spesso una connessione ad internet costa più dello stipendio medio di un lavoratore. È nato così il progetto Loon di Google, l'idea tanto pazza ( da cui il nome) tanto concreta di portare internet nel mondo attraverso dei palloni aerostatici. Il concetto è semplice, portare in quota un gran numero di palloni ad un altezza doppia rispetto a quella degli aerei di linea. In quella fascia dell'atmosfera a diverse quote ci sono correnti di venti dominanti opposte tra loro e sfruttando queste correnti si possono guidare i palloni in giro per l'atmosfera semplicemente facendoli salire o scendere.
I palloni sono energeticamente autosufficienti poiché hanno i pannelli solari e sono guidati e concertati da potenti algoritmi matematici generati dai server Google. Essi poi quando necessario vengono fatti atterrare e sostituiti o riparati. Essi nell'atmosfera sono interconnessi tra loro da una fitta rete di comunicazioni radio, inoltre sono in comunicazione con i server a terra che forniscono loro l'accesso ad
internet. All' utente finale basterà istallare una simpatica antenna  a forma di palloncino nella sua casa per avere una connessione paragonabile alle attuali reti 3G. I risvolti futuri potrebbero essere molto importanti anche nel fornire connettività dopo un disastro naturale o semplicemente   permettere a tutti noi di andare in giro per il mondo e restare connessi con il proprio   smartphone. Al momento il progetto è tutt'altro che perfezionato e finito. Per ora Google si è concentrata sul lanciare un enorme quantità di palloni sulla fascia equatoriale e ha creato un gruppo di sperimentazione nella regione di Canterbury in Nuova Zelanda dove 50 persone proveranno a connettersi ad internet con questo nuovo sistema. In bocca al lupo Google affinché nessuno resti indietro!


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