In Gran Bretagna alla University of East Anglia, si sta studiando un simulatore di parto in 3D che permetterà di migliorare l'assistenza alle partorienti, inserendo infatti i dati sulle dimensioni e la posizione del bambino e sul bacino della madre potrà prevedere possibili complicazioni in modo da rendere "prevedibili gli imprevisti" e magari far optare per un taglio cesareo in tempi più brevi.
E' persino prevista la mano di un'ostetrica virtuale che interagisce con la testa del neonato così come avverrebbe in una normale sala parto.
Il simulatore dovrà anche tenere conto della forza che la madre metterà nelle spinte e su questo stanno ancora lavorando i ricercatori che hanno però già presentato il loro progetto alla conferenza internazionale sull'e-health e bioingegneria tenutasi in questi giorni in Romania.
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